
Il progetto nasce dopo un viaggio che ho intrapreso in Bosnia, nel novembre del 2023, per raccogliere testimonianze e storie di vita dei reduci della guerra avvenuta tra il 1992 e il 1995. Tra storie e aneddoti sono rimasta colpita da uno di questi: allo scoppio del conflitto, il commercio di frutta e verdura esotica, più in generale del commercio dall’estero cessò, e riprese solo al termine della guerra, riportando nei supermercati quei frutti e quelle verdure che sono mancati in guerra e non presenti nei convogli umanitari. I bambini molto piccoli allo scoppio della guerra o nati in quegli anni, rimasero affascinati dai caschi gialli di banane appesi nei supermercati, tanto da chiedere ai genitori cosa fossero, alla semplice risposta “SONO BANANE", i bambini chiesero con insistenza “CHE COSA SONO LE BANANE?”.
L’intento è stato quello di ricreare quella curiosità che i bambini hanno provato di fronte a qualcosa di sconosciuto, le domande erano tante: si mangiano? come? il sapore? Domande che aprono le porte al mondo delle percezioni. Mi sono chiesta cosa potesse suscitare in noi, nati con le banane sulle tavole, la stessa curiosità: LE ARMI; la cui nostra conoscenza è limitata e superficiale.
L’osservatore è invitato ad immaginare come fossero le armi strette tra le braccia dei soldati presenti nelle immagini d’archivio, andando a creare una realtà soggettiva.
